Senza un cane non c'è famiglia
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Senza un cane non c'è famiglia
La ricerca: rivoluziona molte abitudini e rende più stretti i rapporti tra genitori e figli
ADRIANA MARMIROLI
Il cane come un figlio, meglio di un fratello, ottimo compagno contro la solitudine, surrogato di amici che non ci sono. Collante domestico, strumento educativo, mitigatore di tensioni e stress. Insomma, presenza ineliminabile nelle dinamiche di ogni famiglia che abbia deciso di averne uno, più simpatico di uno psicoterapeuta (forse anche più efficace).
Scodinzolante perno del benessere domestico, prendere in casa un cane significa dare una sterzata importante ai rapporti che legano tra loro genitori e figli: per gli uni è un impegno ma anche un «sussidio didattico», per i bambini un amico sicuro che allevia paure e piccole tristezze. In case dove sempre più spesso genitori e figli si vedono poco e parlano meno, e non hanno granché da condividere, tutti presi da mille impegni o distratti da lavoro, studio, tv e Internet, con i bambini abbandonati per ore davanti a un qualche genere di piccolo schermo a fare da surrogato di compagno di giochi e affetti, l’arrivo di un cane corrisponde a una piccola grande benefica rivoluzione. Lo dice la ricerca fatta dalla società italiana Tips per il canale televisivo DeaKids, presentata oggi al festival Cartoons on the Bay.
Amico a quattro zampe Da due anni ormai Missione Cuccioli, in onda su DeaKids e condotto da Simone Della Valle, dog trainer e filosofo, è programma di successo in cui si spiega come scegliere e poi introdurre un cane tra le mura domestiche. Alla vigilia del lancio della terza stagione (in onda dal 23 maggio) il canale ha voluto approfondire cosa significa e cosa cambia davvero se hai un cane come amico. Campione analizzato quello di 150 famiglie di varia provenienza sociale e regionale, con figli tra gli 8 e i 14 anni, proprietari di cani da almeno 4 anni. Per una volta ne esce davvero un coro unitario, dal nord al sud, campagna, città e isole comprese. In primis sul fatto che il cane, quando entra in famiglia, diventa a tutti gli affetti un nuovo membro, baricentro affettivo tra adulti e bambini che hanno un argomento di cui parlare, più cose da fare insieme, un catalizzatore di affetti che stempera le tensioni domestiche («Faccio più cose con la mamma», dice una bambina che con la genitrice non andava sempre d’accordo, e che ora si trova a postare su Facebook le foto del cucciolone).
Il cane è fedele, dà un affetto incondizionato e silenzioso: i bambini si fidano quasi più di lui che dei genitori («Non litiga con me») e sicuramente dei fratelli («Non tradisce mai»). Soprattutto i più piccoli - si scopre - sentono la mancanza di gesti d’affetto anche minimi: un bau e una carezza sono sufficienti per farli sentire amati. Un bambino intervistato racconta del senso di abbandono provato quando gli è nato il fratellino minore: mitigato solo dall’affetto del cane. Un altro parla del vecchio cane cieco, che ormai si muove poco dalla sua cuccia, ma la cui sola presenza rende meno vuota la casa. Batte persino i videogiochi: che divertono ma «non mi vogliono mica bene».
Il bambino si fa poi evidentemente meno passivo e sedentario: correre con il cane per portarlo a fare la passeggiata, rotolarsi con lui su tappeto e divano è meglio che stare inchiodati su quel divano, gli occhi persi nella tv. Di più: possedere un cane è elemento di rilevanza tra i pari, facilita le amicizie: di razza o meticcio, i bambini ne sono orgogliosi e si sentonoguardati e trattati in modo diverso quando c’è «lui», e ne acquistano in sicurezza.
Anche per gli adulti comunque il cane è convogliatore d’affetti: quasi sempre vissuto come un nuovo figlio, cui non solo voler bene ma da usare come esempio («Lui sì che ubbidisce») e di cui far sentire responsabile l’erede a due gambe («Prenditi cura del tuo cane»). L’88 per cento dice con soddisfazione che i bambini grazie al cane rispettano maggiormente le regole e hanno un comportamento responsabile in termini di accudimento del congiunto peloso. Genitori felici, quindi, ma forse solo di una sensazione, se è vero che alla domanda similare rivolta loro, solo l’8% dei bambini ammette di prendersene davvero cura. Che è l’inequivocabile risposta alle promesse e ai giuramenti dei figli che vogliono convincere papà e mamma a fare il gran passo.
Faticoso ma terapeutico Insomma, genitori, acconsentite a prendere un cane in casa, ma non pensiate che le responsabilità saranno equamente divise. Prendete atto subito che la fatica sarà soprattutto vostra: voi a portare a passeggio Fido all’alba e al tramonto, a nutrirlo, spazzolarlo, lavarlo, lui a giocare e coccolare. Ma una volta accettato questo (e seguiti gli utili consigli di Simone a Missione cuccioli), è indubbio che starete tutti meglio.
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ce ne sarebbero di cose da dire....
si, vero, il cane aiuta moltissimo....ma forse è un pochino azzardata come ipotesi....
credo non sia molto diversa dalla diceria che mettere al mondo un figlio aiuta le coppie in crisi...
anche perchè un cane è una grande responsabilità. e forse tutta questa forte pubblicità ad adottare un cucciolo alla fine riempie solo i canili...una volta che il giochino diventa adulto...
mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni...
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=2085&ID_sezione=339&sezione=News
ADRIANA MARMIROLI
Il cane come un figlio, meglio di un fratello, ottimo compagno contro la solitudine, surrogato di amici che non ci sono. Collante domestico, strumento educativo, mitigatore di tensioni e stress. Insomma, presenza ineliminabile nelle dinamiche di ogni famiglia che abbia deciso di averne uno, più simpatico di uno psicoterapeuta (forse anche più efficace).
Scodinzolante perno del benessere domestico, prendere in casa un cane significa dare una sterzata importante ai rapporti che legano tra loro genitori e figli: per gli uni è un impegno ma anche un «sussidio didattico», per i bambini un amico sicuro che allevia paure e piccole tristezze. In case dove sempre più spesso genitori e figli si vedono poco e parlano meno, e non hanno granché da condividere, tutti presi da mille impegni o distratti da lavoro, studio, tv e Internet, con i bambini abbandonati per ore davanti a un qualche genere di piccolo schermo a fare da surrogato di compagno di giochi e affetti, l’arrivo di un cane corrisponde a una piccola grande benefica rivoluzione. Lo dice la ricerca fatta dalla società italiana Tips per il canale televisivo DeaKids, presentata oggi al festival Cartoons on the Bay.
Amico a quattro zampe Da due anni ormai Missione Cuccioli, in onda su DeaKids e condotto da Simone Della Valle, dog trainer e filosofo, è programma di successo in cui si spiega come scegliere e poi introdurre un cane tra le mura domestiche. Alla vigilia del lancio della terza stagione (in onda dal 23 maggio) il canale ha voluto approfondire cosa significa e cosa cambia davvero se hai un cane come amico. Campione analizzato quello di 150 famiglie di varia provenienza sociale e regionale, con figli tra gli 8 e i 14 anni, proprietari di cani da almeno 4 anni. Per una volta ne esce davvero un coro unitario, dal nord al sud, campagna, città e isole comprese. In primis sul fatto che il cane, quando entra in famiglia, diventa a tutti gli affetti un nuovo membro, baricentro affettivo tra adulti e bambini che hanno un argomento di cui parlare, più cose da fare insieme, un catalizzatore di affetti che stempera le tensioni domestiche («Faccio più cose con la mamma», dice una bambina che con la genitrice non andava sempre d’accordo, e che ora si trova a postare su Facebook le foto del cucciolone).
Il cane è fedele, dà un affetto incondizionato e silenzioso: i bambini si fidano quasi più di lui che dei genitori («Non litiga con me») e sicuramente dei fratelli («Non tradisce mai»). Soprattutto i più piccoli - si scopre - sentono la mancanza di gesti d’affetto anche minimi: un bau e una carezza sono sufficienti per farli sentire amati. Un bambino intervistato racconta del senso di abbandono provato quando gli è nato il fratellino minore: mitigato solo dall’affetto del cane. Un altro parla del vecchio cane cieco, che ormai si muove poco dalla sua cuccia, ma la cui sola presenza rende meno vuota la casa. Batte persino i videogiochi: che divertono ma «non mi vogliono mica bene».
Il bambino si fa poi evidentemente meno passivo e sedentario: correre con il cane per portarlo a fare la passeggiata, rotolarsi con lui su tappeto e divano è meglio che stare inchiodati su quel divano, gli occhi persi nella tv. Di più: possedere un cane è elemento di rilevanza tra i pari, facilita le amicizie: di razza o meticcio, i bambini ne sono orgogliosi e si sentonoguardati e trattati in modo diverso quando c’è «lui», e ne acquistano in sicurezza.
Anche per gli adulti comunque il cane è convogliatore d’affetti: quasi sempre vissuto come un nuovo figlio, cui non solo voler bene ma da usare come esempio («Lui sì che ubbidisce») e di cui far sentire responsabile l’erede a due gambe («Prenditi cura del tuo cane»). L’88 per cento dice con soddisfazione che i bambini grazie al cane rispettano maggiormente le regole e hanno un comportamento responsabile in termini di accudimento del congiunto peloso. Genitori felici, quindi, ma forse solo di una sensazione, se è vero che alla domanda similare rivolta loro, solo l’8% dei bambini ammette di prendersene davvero cura. Che è l’inequivocabile risposta alle promesse e ai giuramenti dei figli che vogliono convincere papà e mamma a fare il gran passo.
Faticoso ma terapeutico Insomma, genitori, acconsentite a prendere un cane in casa, ma non pensiate che le responsabilità saranno equamente divise. Prendete atto subito che la fatica sarà soprattutto vostra: voi a portare a passeggio Fido all’alba e al tramonto, a nutrirlo, spazzolarlo, lavarlo, lui a giocare e coccolare. Ma una volta accettato questo (e seguiti gli utili consigli di Simone a Missione cuccioli), è indubbio che starete tutti meglio.
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ce ne sarebbero di cose da dire....
si, vero, il cane aiuta moltissimo....ma forse è un pochino azzardata come ipotesi....
credo non sia molto diversa dalla diceria che mettere al mondo un figlio aiuta le coppie in crisi...
anche perchè un cane è una grande responsabilità. e forse tutta questa forte pubblicità ad adottare un cucciolo alla fine riempie solo i canili...una volta che il giochino diventa adulto...
mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni...
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=2085&ID_sezione=339&sezione=News
hurricane- Admin
- Messaggi : 327
Data d'iscrizione : 16.02.11
Re: Senza un cane non c'è famiglia
Io penso che prendersi un cane sia una scelta di vita.. spesso presa da persone consapevoli che godono appieno i benefici sopra riportati.. credo anche che gli imbecilli sono più degli intelligenti, e spesso il cane preso per il bimbo.. diventa un problema per i genitori.. che si dimostrano in tal caso irresponsabili non solo nei confronti della scelta su prendere o meno un cane.. ma in generale.. persone che decidono senza riflettere.. anche quando mettono al mondo i figli.. la mia via ne è un esempio..bambini maleducati che si divertono a tirare pallonate sul cancello .. e genitori che si lamentano perchè il cane abbaia.... io se avessi un figlio del genere chiederei al cane del vicino di farlo sbranare... invece ci sono famiglie che davvero subiscono gli effetti positivi del cane.. ed io per fortuna conosco anche questo tipo di persone... indi per cui, secondo me, dipende sempre dalla quantità di materia grigia che abbiamo nella testa....
axel- Messaggi : 539
Data d'iscrizione : 16.02.11
Età : 50
Località : Ovunque
Re: Senza un cane non c'è famiglia
mah...
ci sono molti punti che non condivido in questo articolo..
primo dei quali il fatto che leggo tra le righe quel "caricare " il cane di grosse responsabilità, che spesso non è in grado di potersi prendere.
un cane deve solo fare il cane, un cane non deve entrare in famiglia per sopperire a qualcosa che manca o per essere un surrogato .
l'impuppazamento del cane, come lo chiamo io, è la peggiore causa secondo me di tutti i problemi che hanno ora i cani di oggi.
cani super viziati che devono essere in grado di fare qualsiasi cosa, cani che devono fare di tutto, meno che i cani.
non a caso spesso molte persone si lamentano perchè il cane "abbaia"...
non perchè disturba, ma perchè abbaia, poveraccio.
cani che da soli devono essere in grado di capire che fino a che non arriva un bimbo in casa il lettone è tutto loro...
poi tutto di colpo cuccia e isolato da tutto e tutti...
mi sembra quasi assurdo scoprire che il cane rappresenta una sorta di rivoluzione...
ora?
io non sono pivella, ma manco tanto vecchia...e a scuola ho sempre studiato il cane come il migliore amico dell'uomo...
sono anni e anni che il cane aiuta l'uomo ...direi quasi secoli...anzi..millenni...
i contadini hanno sempre avuto cani, i cacciatori, le famiglie dalla notte dei tempi...
scodinzolante perno dell 'armonia domestica...
ah si?
se fa il pupazzo, spesso.
se va all'asilo, perchè siamo troppo impegnati per portarlo in giro...
se si passa le ferie rigorosamente in pensione, perchè la vacanza...è vacanza...
e portare un cane in vacanza in italia...è come chiedere un viaggio gratis sulla luna...
e vogliamo parlare di tutti i cani che ci sono nei canili?
si, vero, un cane ti cambia la vita.
ma ...
ma in un paese dove NON esiste per niente una vera e propria cultura cinofila, dove chiunque può prendere qualsiasi cane, dove se parli di educazione cinofila spesso ti ridono in faccia, e poi senti e leggi le peggio castronate, atte solo a fare soldi e soldi e soldi...
io...
io ho paura che il cane, come sempre, sia solo e spesso una vittima.
provate davvero ad andare in parecchi canili ad adottare un cane...
quando avete finito di superare tutti gli ostacoli...se a 60 anni non vi dicono che siete troppo vecchi e hanno paura che crepate prima del cane....
ne riparliamo.
ci sono molti punti che non condivido in questo articolo..
primo dei quali il fatto che leggo tra le righe quel "caricare " il cane di grosse responsabilità, che spesso non è in grado di potersi prendere.
un cane deve solo fare il cane, un cane non deve entrare in famiglia per sopperire a qualcosa che manca o per essere un surrogato .
l'impuppazamento del cane, come lo chiamo io, è la peggiore causa secondo me di tutti i problemi che hanno ora i cani di oggi.
cani super viziati che devono essere in grado di fare qualsiasi cosa, cani che devono fare di tutto, meno che i cani.
non a caso spesso molte persone si lamentano perchè il cane "abbaia"...
non perchè disturba, ma perchè abbaia, poveraccio.
cani che da soli devono essere in grado di capire che fino a che non arriva un bimbo in casa il lettone è tutto loro...
poi tutto di colpo cuccia e isolato da tutto e tutti...
mi sembra quasi assurdo scoprire che il cane rappresenta una sorta di rivoluzione...
ora?
io non sono pivella, ma manco tanto vecchia...e a scuola ho sempre studiato il cane come il migliore amico dell'uomo...
sono anni e anni che il cane aiuta l'uomo ...direi quasi secoli...anzi..millenni...
i contadini hanno sempre avuto cani, i cacciatori, le famiglie dalla notte dei tempi...
scodinzolante perno dell 'armonia domestica...
ah si?
se fa il pupazzo, spesso.
se va all'asilo, perchè siamo troppo impegnati per portarlo in giro...
se si passa le ferie rigorosamente in pensione, perchè la vacanza...è vacanza...
e portare un cane in vacanza in italia...è come chiedere un viaggio gratis sulla luna...
e vogliamo parlare di tutti i cani che ci sono nei canili?
si, vero, un cane ti cambia la vita.
ma ...
ma in un paese dove NON esiste per niente una vera e propria cultura cinofila, dove chiunque può prendere qualsiasi cane, dove se parli di educazione cinofila spesso ti ridono in faccia, e poi senti e leggi le peggio castronate, atte solo a fare soldi e soldi e soldi...
io...
io ho paura che il cane, come sempre, sia solo e spesso una vittima.
provate davvero ad andare in parecchi canili ad adottare un cane...
quando avete finito di superare tutti gli ostacoli...se a 60 anni non vi dicono che siete troppo vecchi e hanno paura che crepate prima del cane....
ne riparliamo.
hurricane- Admin
- Messaggi : 327
Data d'iscrizione : 16.02.11
Re: Senza un cane non c'è famiglia
Io ho preso Caleb in un momento in cui volevo lasciare il fidanzato e trovare conforto in qualcuno che non fosse la mia famiglia (veramente molto assente). Sono stata sicuramente un'irresponsabile poichè la motivazione era davvero scellerata. Ma amo questo cane più di un fratello (ho un fratellastro ed una sorellastra che vedo un paio di volte l'anno). E' diventato parte integrante della mia vita e di quella della mia famiglia. Non si potrebbe fare a meno di lui ora e ci si chiede cosa aspettassimo prima. Ma è vero che non tutti sono intelligenti e consapevoli e la madre dello stolto (e sono educata) è sempre incinta. Hai ragione Hurricane quando parli di canili, ma io stessa, non riesco ad entrarci, li mantengo economicamente ma proprio non posso entrare...ne andrebbe della mia lucidità mentale (ci ho provato, non lo dico a priori, ma ho pianto per giorni ed egoisticamente non me la sono più sentita...ma mi propongo spesso per le staffette )
FakeAngel- Messaggi : 63
Data d'iscrizione : 11.03.11
Età : 38
Località : Roma
Re: Senza un cane non c'è famiglia
Fake...
neppure io riesco ad entrare in un canile...
e sai perchè?
perchè da quando la mia pelosa è entrata nella mia vita, e da quando sono entrata nella sua testa, anche per il lavoro che faccio con lei, so perfettamente cosa significa per il cane la gabbia, e il canile.
non ce la faccio davvero.
come te, starei male. molto male.
se per caso incrocio gli occhi di un cane parto per la tangente...figurati se entro dentro quelli di un cane dietro la grata...
neppure io riesco ad entrare in un canile...
e sai perchè?
perchè da quando la mia pelosa è entrata nella mia vita, e da quando sono entrata nella sua testa, anche per il lavoro che faccio con lei, so perfettamente cosa significa per il cane la gabbia, e il canile.
non ce la faccio davvero.
come te, starei male. molto male.
se per caso incrocio gli occhi di un cane parto per la tangente...figurati se entro dentro quelli di un cane dietro la grata...
hurricane- Admin
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