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Campioni di razza, anche senza pedigree

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Campioni di razza, anche senza pedigree Empty Campioni di razza, anche senza pedigree

Messaggio  hurricane 11.05.11 1:22

Campioni di razza, anche senza pedigree

ROMA – Per la cronaca il migliore è stato Youlneverrunalone. Ma noi lo chiameremo come in realtà tutti lo chiamano: Nep. E' stato lui, uno splendido border collie condotto da Ermanno D’Avino del Think agility team, a vincere la prova di combinata e di conseguenza il principale dei premi in palio. Ma questo è solo un dettaglio da classifica. Perché sul campo dell’Indiana Kayowa di Roma, dove si sono svolti gli Internazionali d’Italia di agility dog, in realtà hanno vinto tutti: cani di razza e cani meticci, giovani, anziani e bambini. Che attraverso il gioco e la pratica di una disciplina che è sì agonistica ma che di fatto si presenta soprattutto come il coronamento di un rapporto di complicità e di intesa tra amici a due e a quattro zampe - tecnicamente bisognerebbe parlare di «binomi», ma amici rende molto di più l’idea - hanno mostrato una volta di più che la barriera che separa l’uomo dall’animale, e nel caso del cane è sicuramente così, a volte è solamente linguistica. E neanche quello, a sentire i racconti degli oltre 150 partecipanti alla manifestazione, arrivati da ogni parte d’Italia e d’Europa – il trofeo Frontline Combo è infatti una delle principali gare del panorama nazionale, che vede in campo squadre da terzo brevetto, ovvero la massima serie della disciplina - , che sono pronti a giurare che tra loro e i compagni a quattrozampe che li affiancano in gara e nella vita ci si parla e ci si capisce per davvero.

Salti, slalom e danza a 4 zampe
METICCI DI RAZZA - Vista da fuori, da chi non ha il privilegio di vivere in prima persona questo rapporto, una gara di agility è una manifestazione di bellezza e di destrezza di quello che a ragione viene definito il migliore amico (animale) dell’uomo. Ma in realtà è molto di più. Massimo Perla, che ha organizzato l’evento in qualità di “padrone di casa”, lo ha ripetuto fino allo sfinimento davanti alle telecamere di tutti i tg nazionali, che si sono interessati alla manifestazione: «E’ lo sport più democratico che ci sia, lo può praticare chiunque, anche un bambino, e possono partecipare tutti gli animali, cani di razza o meticci». Alcune razze, il border collie e i pastori del Belgio in primis, per le loro caratteristiche psicofisiche, sono per natura più adatte di altre. Ma come hanno dimostrato anche i piccoli Jack Russell e i bastardini di varie taglie che si sono cimentati sul percorso, non ci sono ostacoli o salti che tengano: quando un cane si scatena, se ne vedono delle belle qualunque sia la «famiglia» di appartenenza.

BORDER MA NON SOLO - Anche agli Internazionali romani il border è stato il protagonista nelle diverse specialità: quelle di gara, come il jumping e l’agility vera e propria, e quelle collaterali, come il flyball, il disc dog o la dog dance. Disciplina, quest’ultima, che tuttavia si adatta a tutti, come dimostra il cane meticcio salvato da una triste fine (qualcuno lo aveva abbandonato legandolo al ramo di un albero con una colla attorno al collo, che quasi moriva impiccato) e oggi talmente in perfetta intesa con il proprio padrone, Massimo, da realizzare con lui coreografie impeccabili che sotto il cielo azzurro della Capitale hanno fatto il pieno di applausi. Particolarmente divertente anche la dimostrazione di conduzione di anatre indiane, che poi altro non è che la prova provata di come si possano combinare l’istinto innato di un cane da pastore e il rapporto di fiducia e di intesa con il padrone, a cui bastano pochi fischi e pochi sguardi per comunicare con l’animale e dirgli cosa fare.

«STARE BENE INSIEME» - «Lavorare con i cani è una grande fortuna per me – spiega Massimo Perla, che questa passione la coltiva da quando attorno ai vent’anni, per potersi mantenere, cominciò a muovere i primi passi come dog sitter, iniziando ad entrare nella mentalità canina -. Ma un cane è sinonimo di gioia e di festa anche in ogni casa e in ogni famiglia. E vedere anche ad una manifestazione di questo livello cani meticci che gareggiano alla pari con razze blasonate riempie di soddisfazione. Eventi come questo, al di là della loro portata, sono soprattutto un’occasione di festa». La stessa che si può fare anche ogni giorno a casa propria o nel parco più vicino, senza bisogno di competere per un premio e senza riflettori puntati. «L’agility è portare i propri amici cani al massimo livello – dice ancora il dog trainer -. Ma non è un allenamento fine a se stesso. E’ un modo per farli stare bene. E, soprattutto, per stare bene insieme a loro».

Alessandro Sala
09 maggio 2011


http://www.corriere.it/animali/11_maggio_09/agility-dog-internazionali-roma_75cac480-7a4b-11e0-a5b9-91021abd11c5.shtml
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