L'asilo per cani

Qua ci sarebbe da discuterne per giorni.....


Se il padrone non c'è
il cane va all'asilo

L'ideatore: tutti insieme si divertono e a casa tornano più sereni


MAURO PIANTA

Non indossa (ancora) grembiulini colorati e pare che non ci siano in vista prove per la recita di Natale, ma anche il nostro amico Fido ha il suo asilo. Nel torinese la prima struttura del genere, nata ormai quattro anni fa, si trova a Montanaro, a due passi da Chivasso. Niente gabbie (ovvio), solo prati per correre e abbaiare dentro un parco recintato, alberi per i pisolini all'ombra, acqua, biscottini, la compagnia di altri colleghi a quattro zampe e tanta «animazione»: eccolo qui «FeliceBau», l’asilo dei cani, appunto. Con tanto di inevitabile BauBauBus che ogni mattina raccoglie gli alunni a domicilio per riportarli a casa la sera stessa.

L’idea è di Sergio, ingegnere di 42 anni, imprenditore con una passionaccia per gli animali. Nel 2007 legge un giornale tedesco che racconta il fenomeno della diffusione di queste realtà un po’ speciali in Germania e decide di buttarsi. Lui ci mette l'anima e il capitale, poi incontra Silvana che diventerà la sua principale collaboratrice, responsabile della struttura. Lei costruisce la squadra degli attuali cinque dog-sitter del FeliceBau. «È grazie alla sua competenza e alla sua devozione se siamo ancora in piedi», confida Sergio. Che aggiunge: «Pensavamo si potesse farne anche un’attività imprenditoriale: in realtà la scelta di adottare tariffe “popolari” (13 euro al giorno, ndr) ci consente appena di sopravvivere. Per fortuna ci sono tante donazioni da parte di aziende private».

Ma serve davvero un asilo di questo tipo? «Certo, perché sono sempre più numerose le persone che, pur lavorando dal mattino alla sera, desiderano tenere dei cani. Le bestiole, però, non possono stare tutto il giorno in casa da sole. E allora noi forniamo il servizio: gli animali si divertono nel nostro parco, correndo dietro a palline e bastoncini. Essendo animali sociali hanno bisogno di stare tra loro. Poi, quando la sera ritornano a casa, sono stanchi e felici. E magari hanno più voglia di lasciarsi coccolare davanti alla tv… ».

Oggi gli ospiti della struttura sono circa un trentina, delle taglie e delle razze più diverse: da Zen, un alano di 70 chili (“adorabile pacioccone”, lo definiscono) ai minuscoli pinscher Speedy e Benito.

Problemi di convivenza? «L’importante - spiega Sergio - è evitare di inserire due animali dominanti nello stesso branco». Per questo motivo gli aspiranti «alunni» devono sottoporsi alla visita di un veterinario comportamentalista che ne traccia il profilo. D’altronde le occasioni di socialità non mancano. Come le feste di compleanno canino. L’ultimo festeggiato è stato Nerone, per lui due candeline. «La nostra miglior pubblicità - conclude Sergio - sono le fotografie delle porte delle case dei padroni: sono piene di graffi perché quando arriva il nostro furgoncino i cani impazziscono di gioia e si avventano sull’uscio…». Insomma, i cani sono felici e pure i falegnami ringraziano.


fonte la zampa.it

è un pò come chi fa i figli... e poi li smazza tutto il giorno a baby sitter e nonni.... il cane è una scelta di vita... l'ideale sarebbe poter passare almeno mezza giornata con il proprio animale... ma che senso ha prenderselo e poi delegarne la cura a terzi!??!??!?
Tra l'altro lo consigliava anche Cesar Millar in una delle sue inguardabili trasmissioni ad una coppia che aveva un cane troppo energico.... e loro parevano felici della cosa!!!!!!!!!
Sono già contraria agli asili per bambini.. figuriamoci a quelli per cani!!!!!!!