L'uomo che sussurra ai cani
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L'uomo che sussurra ai cani
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=2116&ID_sezione=339&sezione=News
L'istruttore-filosofo: «Entrate nella loro testa, immedesimandovi nelle emozioni». La regola-base: sono loro i maestri da osservare e da ascoltare e non viceversa
EGLE SANTOLINI
MILANO
Vivere con un cane non per sentirsene il padrone, ma per imparare da lui: e, alla fine, per diventare una persona migliore. È la filosofia di Angelo Vaira, trentacinquenne di fede buddista, l’equivalente per i cani di quello che fu Benjamin Spock per i bambini: l’esperto che invita ad abbandonare ogni autoritarismo in favore di una dolce persuasione. I principi del suo «Think Dog!», letteralmente Pensacane, sono contenuti in «Dritto al cuore del tuo cane», il libro appena uscito da Kowalski. Un manuale pieno di decaloghi da seguire e di liste di errori da non commettere.
La regola principale è semplice: è il cane il tuo maestro e non viceversa. Prima capisci che anche lui prova emozioni e meglio sarà; inoltre, visto che per capirlo bisogna osservarne il comportamento, il rapporto affinerà la capacità di comprensione. E alla fine si sarà più ricettivi anche nei confronti degli altri umani.
Racconta Vaira che il suo primo istruttore è stato il meticcio Lucky, proveniente da una nidiata: «Lo desideravo, ma i miei non mi permettevano di tenere animali: l’ho portato a casa quando sono diventato maggiorenne. Ringrazio la sua pazienza perché con lui, inesperto com’ero, nei primi tempi ho fatto molti errori». Ecco il Vaira-pensiero: condividete più tempo possibile con il vostro amico, portatevelo in giro, in viaggio per sfruttare ogni opportunità di interagire. E imparate a suscitare in lui la fiducia nei vostri confronti: soddisfacendo i suoi bisogni, proteggendolo dalle situazioni incresciose (un cane più grosso e aggressivo) e prendendo sempre nuove iniziative per stimolarlo al meglio.
MILANO
Con la pazienza e l’ascolto si risolve tutto, o quasi. «Ricordo quel cliente che viveva con una dalmata - racconta l’uomo che sussurra ai cani -. Comprò un cucciolo per farle compagnia, ma lei lo prese come un affronto e continuava ad attaccare il nuovo arrivato. Li abbiamo separati per un po’, facendoli rinegoziare: la femmina che non tollerava intrusioni fra sé e l’umano ha esteso le proprie abilità sociali».
C’è stato anche il caso del volpino un po’ agitato che una veterinaria voleva mettere sotto Prozac. I proprietari si ribellarono: era una medicina che prendevano anche loro, non volevano una terapia simile per il cane. Anche Vaira ha qualche insuccesso alle spalle: «Ricordo un maremmano che mordeva il quattordicenne di casa. Lo allontanai. Avevo poca esperienza: oggi avrei agito in modo diverso, quel cane esprimeva il proprio bisogno di spazio. Vale la legge della cibernetica, quella della varietà indispensabile: tra due sistemi interagenti guida quello che può far conto su una maggiore gamma di possibilità. In pratica soffrivo di una certa mancanza di scelte, dovevo studiare meglio il problema e scovare altre soluzioni. Con il tempo ho imparato come si fa».
L'istruttore-filosofo: «Entrate nella loro testa, immedesimandovi nelle emozioni». La regola-base: sono loro i maestri da osservare e da ascoltare e non viceversa
EGLE SANTOLINI
MILANO
Vivere con un cane non per sentirsene il padrone, ma per imparare da lui: e, alla fine, per diventare una persona migliore. È la filosofia di Angelo Vaira, trentacinquenne di fede buddista, l’equivalente per i cani di quello che fu Benjamin Spock per i bambini: l’esperto che invita ad abbandonare ogni autoritarismo in favore di una dolce persuasione. I principi del suo «Think Dog!», letteralmente Pensacane, sono contenuti in «Dritto al cuore del tuo cane», il libro appena uscito da Kowalski. Un manuale pieno di decaloghi da seguire e di liste di errori da non commettere.
La regola principale è semplice: è il cane il tuo maestro e non viceversa. Prima capisci che anche lui prova emozioni e meglio sarà; inoltre, visto che per capirlo bisogna osservarne il comportamento, il rapporto affinerà la capacità di comprensione. E alla fine si sarà più ricettivi anche nei confronti degli altri umani.
Racconta Vaira che il suo primo istruttore è stato il meticcio Lucky, proveniente da una nidiata: «Lo desideravo, ma i miei non mi permettevano di tenere animali: l’ho portato a casa quando sono diventato maggiorenne. Ringrazio la sua pazienza perché con lui, inesperto com’ero, nei primi tempi ho fatto molti errori». Ecco il Vaira-pensiero: condividete più tempo possibile con il vostro amico, portatevelo in giro, in viaggio per sfruttare ogni opportunità di interagire. E imparate a suscitare in lui la fiducia nei vostri confronti: soddisfacendo i suoi bisogni, proteggendolo dalle situazioni incresciose (un cane più grosso e aggressivo) e prendendo sempre nuove iniziative per stimolarlo al meglio.
MILANO
Con la pazienza e l’ascolto si risolve tutto, o quasi. «Ricordo quel cliente che viveva con una dalmata - racconta l’uomo che sussurra ai cani -. Comprò un cucciolo per farle compagnia, ma lei lo prese come un affronto e continuava ad attaccare il nuovo arrivato. Li abbiamo separati per un po’, facendoli rinegoziare: la femmina che non tollerava intrusioni fra sé e l’umano ha esteso le proprie abilità sociali».
C’è stato anche il caso del volpino un po’ agitato che una veterinaria voleva mettere sotto Prozac. I proprietari si ribellarono: era una medicina che prendevano anche loro, non volevano una terapia simile per il cane. Anche Vaira ha qualche insuccesso alle spalle: «Ricordo un maremmano che mordeva il quattordicenne di casa. Lo allontanai. Avevo poca esperienza: oggi avrei agito in modo diverso, quel cane esprimeva il proprio bisogno di spazio. Vale la legge della cibernetica, quella della varietà indispensabile: tra due sistemi interagenti guida quello che può far conto su una maggiore gamma di possibilità. In pratica soffrivo di una certa mancanza di scelte, dovevo studiare meglio il problema e scovare altre soluzioni. Con il tempo ho imparato come si fa».
hurricane- Admin
- Messaggi : 327
Data d'iscrizione : 16.02.11
Re: L'uomo che sussurra ai cani
io qua commento subito....
ma...................................
sembra che qualcuno qua venga dalla luna...
e mi colpisce molto il fatto che molti lo indicano come un "guru"..............
io da anni frequento campi addestramento...e da anni si dicono queste cose..............
e da anni per lavorare , almeno in soccorso.....si impara dal cane......
anche perchè per noi umani sarebbe praticamente impossibile....sapere come fare...
il tartufo ce l'hanno loro..non noi
inoltre...
leggo tra le righe una sorta di "accusa" a tutto quel mondo cinofilo che per anni ha lavorato...nonchè una profonda mancanza di rispetto per chi sta da anni portanto avanti questo discorso.
Forse...senza farsi troppa pubblicità----
ma lui pensa di essere L'UNICO che entra nel cuore del suo cane?
o dei cani?
ma...................................
sembra che qualcuno qua venga dalla luna...
e mi colpisce molto il fatto che molti lo indicano come un "guru"..............
io da anni frequento campi addestramento...e da anni si dicono queste cose..............
e da anni per lavorare , almeno in soccorso.....si impara dal cane......
anche perchè per noi umani sarebbe praticamente impossibile....sapere come fare...
il tartufo ce l'hanno loro..non noi
inoltre...
leggo tra le righe una sorta di "accusa" a tutto quel mondo cinofilo che per anni ha lavorato...nonchè una profonda mancanza di rispetto per chi sta da anni portanto avanti questo discorso.
Forse...senza farsi troppa pubblicità----
ma lui pensa di essere L'UNICO che entra nel cuore del suo cane?
o dei cani?
hurricane- Admin
- Messaggi : 327
Data d'iscrizione : 16.02.11
Re: L'uomo che sussurra ai cani
Hanno copiato pure il titolo: L'uomo che sussurra ai cani è un libro di Graeme Sims. Lui ha inventato la tecnica del sussurro.
isabella basiglio- Messaggi : 233
Data d'iscrizione : 17.02.11
Età : 62
Località : Da qualche parte nell'universo.
Re: L'uomo che sussurra ai cani
tutti specchietti per allodole...
qua alla fine si fanno solo dei danni...
perchè il neofita è convinto davvero che si possa sussurrare al proprio cane..
certo che si...una volta che lo si conosce il cane...però.
altrimenti...altro che danni
qua alla fine si fanno solo dei danni...
perchè il neofita è convinto davvero che si possa sussurrare al proprio cane..
certo che si...una volta che lo si conosce il cane...però.
altrimenti...altro che danni
hurricane- Admin
- Messaggi : 327
Data d'iscrizione : 16.02.11
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